La fondazione di Marsala è strettamente legata a quella di Mozia, fondata a sua volta, assieme a Palermo e Solunto, dai Fenici attorno all’ VIII sec. a.C.
Già a partire dal X secolo a. C. il promontorio dove sarebbe poi sorta la città di Lilibeo veniva utilizzarto dai Fenici come zona di rifornimento di cibo e soprattutto di acqua, che qui vi sgorgava.
Questo promontorio presumibilmente costituiva un antico villaggio con un suo piccolo porticciolo che gli stessi Fenici continuarono a frequentare anche dopo la fondazione di Mozia.
Diodoro da Agiro (XXII 10,4) scrisse nel I sec. a. C. che “Questa città fu fondata dai Cartaginesi dopo la conquista della cartaginese Mozia da parte del tiranno Dioniso; infatti, avendo radunato i superstiti di questa, li stanziarono a Lilibeo”.
Fu difatti nel 397 a. C., dopo numerosi e vani tentativi di assedio, che il tiranno siracusano Dionisio I, a capo del suo potente esercito, espugnò Mozia e la rase al suolo, distruggendola al culmine della sua potenza.
La data di fondazione dell’antica città di Marsala è dunque da fare risalire a quest’anno 397 a.C.
Dopo la sconfitta subita da parte dei Siracusani, i Fenici da Mozia si rifugiarono sulla punta estrema occidentale della Sicilia, erigendo la città di Lilibeo (dal greco Lilýbaion, "che guarda la Libia" in quanto Libia veniva allora definita tutta la costa settentrionale dell'Africa), proprio nel luogo da cui i loro avi, alcuni secoli prima, erano partiti per fondare Mozia.
La nuova città di Lilibeo divenne col tempo la più importante base punica della Sicilia, restando l’ultimo baluardo della loro potenza nell’isola.
Venne cinta e fortificata con poderosa mura spesse fino a 7 metri e circondata da un largissimo fossato (di cui oggi sono visibili solo pochi tratti) che la difendevano da parte di terra.
Una serie di cunicoli e passaggi sotterranei segreti consentivano inoltre improvvisi assalti all’esterno.
Nell’antichità Lilibeo divenne un importante centro politico – militare, nonché anche commerciale, prima di Cartagine e, successivamente, di Roma, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo e agli intensi traffici marittimi nello stesso.
Durante la prima guerra punica, 264 – 241 a. C., Lilibeo venne infatti assediata dai Romani, le sue difese vennero prese dal comandante punico Imilcone.
L’assedio durò per ben nove anni e nel 241 a. C., con la Battaglia delle Egadi, la città passò sotto il dominio di Roma.
A testimonianza di questa famosa Battaglia delle Egadi, il Museo del Baglio Anselmi ospita i resti di una imbarcazione da combattimento risalente appunto al 241 a.C, uno dei reperti archeologici più importanti al mondo.
In quest’epoca Lilybaeum si abbellì di edifici pubblici e di sontuose ville di cui si possono ammirare ancora oggi gli splendidi pavimenti mosaicati, diventando presto città romana a tutti gli effetti, affermandosi come principale porto di collegamento con l’Africa. Lo stesso Cicerone, che fu anche prefetto dell’antica Marsala, la definì “splendidissima civitas” nell'anno 75 a.C.
Durante il dominio romano Marsala divenne infatti, assieme a Siracusa, sede della Prefettura, e uno degli agglomerati urbani più grandi ed importanti della Sicilia occidentale.
Nel 440 d. C. venne invece devastata dai Vandali di Genserico e ricostruita sullo stesso sito.
Fu poi annessa all' Impero Romano sotto Giustiniano attraversando periodi oscuri a causa del disinteresse da parte di Bisanzio e delle incursioni dei pirati.
Successivamente, nel IX secolo, venne conquistata dagli Arabi i quali, continuando ad avvalersi del porto della città, contribuirono a far riprendere i commerci e ad accrescerne il benessere.
Gli Arabi la chiamarono “Marsa Alì” (o “Marsah el Alì”, “Marsa Allah” o ancora “Mars-Alì”), ossia “porto di Alì”, modificandone il precedente e regolare impianto cittadino.
Il nome di “Lilibeo” potrebbe infatti anche possedere una radice etimologica derivante dall’arabo “Lily”, che significa “acqua”, e “Boeo”, che indica il nome di alcuni dei possibili antichi abitatori, gli Eubei, che vissero in quest’area prima dei Fenici.
Dall' XI secolo la città appartenne poi alla dominazione normanna, sveva, angioina e infine aragonese.
Per quanto riguarda infine l'origine dell'attuale nome della città, esiste anche un’ altra ipotesi secondo la quale il nome Marsala ricordi la presenza delle saline nella costa settentrionale.
Marsala - Mulino a vento, saline Ettore Infersa |